Il Gruppo di Lettura Parole in giardino si è incontrato lunedì 29 Agosto 2022 presso il Giardino di Giusy per parlare di “Donna con libro”di Bianca Pitzorno.

Interessante e coinvolgente è stata  la discussione su alcune tematiche emergenti quali, rapporto tra la lettura e il contesto ( familiare, scolastico, amicale, lavorativo, ecc.); la casualità delle scelte delle letture; le letture, i gusti e le affinità elettive; la lettura e la rilettura dei libri; l’alfabetizzazione e l’amore per la lettura.

 

Durante l’incontro, come sempre, il confronto delle interpretazioni di ciascuno ha apportato a tutti  un prezioso arricchimento alla lettura individuale e ai vari punti di vista.

INCIPIT di ” Donna con libro” di Bianca Pitzorno

Questo libro non vuole essere un saggio sulla lettura né tantomeno sulla letteratura, ma una sorta di memoir, una galoppata tra i ricordi, una serie di riflessioni a ruota libera sui libri che in epoche diverse sono entrati nella mia vita e l’hanno influenzata. Considerato che a sette anni già leggevo correntemente e che sto per compierne ottanta, un tempo lunghissimo. Anche se uno dei maggiori rimpianti che mi porterò dietro è quello di non aver potuto leggere tutti i libri che avrei voluto. Non li racconterò in ordine strettamente cronologico, ma andando su e giù negli anni, seguendo le relazioni tra le cose e i fatti e le associazioni dei pensieri. Non li racconterò proprio tutti: molti mi sfuggiranno, e comunque un elenco troppo lungo vi annoierebbe. Ma dirò anche dei libri che non mi sono piaciuti, e su questo probabilmente, come per quelli che ho amato, qualcuno non si troverà d’accordo. Che dire? Per fortuna ogni lettore è diverso dagli altri e tutti i gusti sono gusti. Chiedo scusa in anticipo se userò molto spesso i termini propri dei rapporti amorosi, come colpo di fulmine, passione e appassionarsi, innamorarsi, amare, amato e adorato… Però sono le parole più adatte per definire i miei sentimenti, le mie reazioni ogni volta che incontro un  autore o un’autrice che sento affine, in cui mi riconosco, nel cui mondo vorrei entrare. Ogni volta che trovo in un libro vicende, sentimenti, personaggi, argomenti che mi conquistano. Che suscitano in me amore, passione, incanto, entusiasmo, ma anche dolore, rabbia, indignazione. Quando ero giovane se un libro mi lasciava indifferente o mi annoiava, lo odiavo perché mi faceva perdere del tempo prezioso che avrei potuto dedicare ad altre letture. Questi sentimenti di amore o di estremo fastidio li provo ancora, ma con gli anni ho imparato che è lecito, anzi doveroso, smettere di leggere un libro dopo poche pagine se non ci piace.

Riportiamo di seguito alcuni appunti  di discussione e di approfondimento  utili  per chi ha partecipato e per chi non ha potuto partecipare, per chi ha letto il libro e per chi non ha potuto leggerlo.

Un plauso alla proposta di questo libro appena pubblicato perché  la conoscenza sull’ampio e qualificato vademecum letterario raccontato da Bianca Pitzorno risulta utile non solo a livello individuale ma anche per il gruppo di lettura. “Donna con libro” offre infatti un bacino notevole di titoli e autori da scegliere per le future attività.

Tra le citazioni e i commenti sugli innumerevoli libri, si delinea la biografia di una persona curiosa e fortemente appassionata della lettura da bambina, da ragazza, da adulta.

L’ambiente familiare è stato determinante per questo interesse di Bianca  fin dalla tenera età perché tutti in famiglia leggevano, seppure con gusti diversi: la nonna leggeva Deledda, Mitchell (Via col vento), la saga dei Forsyte di Galsworthy (pag 29); gli zii libri di avventure ma soprattutto Salgari (pag.37); la mamma – che in viaggio di nozze ostinatamente era voluta andare a Capri perché aveva letto la storia di San Michele di Axel Munthe (pag 19) –  discuteva con le sue amiche dei romanzi di Virginia Woolf e di scrittori tedeschi e ungheresi allora in voga (pag 43).

C’è da aggiungere che la Pitzorno nasce in una famiglia in cui il padre aveva deciso che i quattro figli, due maschi e due femmine, tutti andassero all’università (pag 184): ciò vuol dire aver superato tantissimi ostacoli che la società di allora (siamo nella Sardegna dell’immediato dopoguerra) riservava alla condizione femminile, sia che si trattasse di bambine o di donne. A questo proposito, scrive la stessa Pitzorno, basta pensare alle donne raccontate da Alba De Cespedes (che noi ben conosciamo per aver letto e discusso di “Quaderno proibito”).

Durante e dopo gli eventi bellici non era facile approvvigionarsi di libri e bisognava contentarsi di ciò che si trovava in casa propria o in quelle dei parenti;  Bianca bambina legge di tutto, anche libri di adulti, libretti di opera scovati in soffitta, appartenuti alla sua bisnonna (pag 112).

A otto anni, con sua grande gioia, “eredita”  da una cugina ormai grande, trenta volumi di libri per ragazzi , un vero tesoro (pag. 73) e poco più tardi , grazie al “gruzzolo delle strenne” di Natale,  di Pasqua, dei compleanni comincia a comperare i  primi tascabili della BUR , classici come Tolstoy, Dostoevskij, Jane Austen (pag 115 e segg). Anche in occasione della laurea (per la quale si usava ricevere regali importanti) prepara liste presso due librerie della città e scrive: “segnalai a chi mi voleva fare un regalo che doveva andare lì a cercare quello che avrei maggiormente gradito” (pag 201).

L’entusiasmo e la determinazione manifestati da Bianca nel procurarsi i libri sono singolari, ammette candidamente ( pag 12) “di essere arrivata ai quarant’anni con la convinzione che per un essere umano leggere sia naturale come respirare, come parlare,  come nuotare se si viene gettato in acqua”. Ma il grande interesse per la lettura non ha escluso il suo amore per le bambole, della cui mancanza, da bambina, negli anni del primo dopoguerra  ha sofferto molto (pag 122).

Nell’ “autoritratto delle mie letture” la Pitzorno fa un tuffo nel passato raccontando dei fumetti ( in particolare “il monello”) letti e scambiati con gli amici, di  nascosto dei genitori che erano convinti erroneamente che allontanassero i ragazzi dalla “lettura a pagina piena” (pag 58). A parte la rivalutazione che ne fa Umberto Eco ( come ricorda l’Autrice) con un romanzo ispirato ad un fumetto di Cino e Franco, anche i dati della associazione italiana degli editori smentiscono che il fumetto rappresenti un mondo lontano dalla cultura, dimostrando che ha invece il merito di avvicinare migliaia di giovani alle librerie e alla lettura.

Un problema sollevato  dalla Pitzorno riguarda le riduzioni di opere letterarie importanti per scopo divulgativo e soprattutto per bambini che non potrebbero leggere e capire le versioni integrali (pag 120). Riguardo al riassunto di un testo o di un taglio di parti, io non sarei diffidente perché l’operazione può contribuire  a diffondere conoscenza a a sviluppare cultura là dove non sarebbe possibile. La stessa cosa può valere per le trasposizioni teatrali o cinematografiche purché, condizione questa essenziale, non si tradisca la voce dello scrittore alterando e manipolando il testo per renderlo più semplice e per modificarne il messaggio.

Sottolineo, condividendo, quanto affermato a pag 14 dall’Autrice a proposito di cosa manca alle persone che non leggono: “ la bellezza del conoscere e partecipare sia pure astrattamente ad altre vite, la trasmissione nel tempo, nei secoli, di storie esemplari, emozionanti, tristi, divertenti, appassionanti. La conoscenza di persone reali o immaginarie che potrebbero insegnarti co se importanti o anche solo esserti amiche. Manca loro il miglior rimedio alla solitudine, la possibilità di viaggiare e conoscere nel tempo e nello spazio. Io, come tutti gli altri lettori, questo tesoro lo possiedo e ne sono riconoscente alla sorte”.

Esprimo una nota critica, senza nulla togliere alla preziosità del testo, per la mancata citazione e commento di libri di autori italiani. Nel corso della”Autobiografia delle mie letture” la Pitzorno ha modo di raccontare la sua antipatia per Manzoni (anche se all’Autore dei Promessi sposi riconosce il merito di aver rinnovato la lingua italiana pag 148) e per D’Annunzio; cita Ginzburg (pag 212), de Cèspedes (pag 184), Calvino (pag 177) e fa un diffuso ed esaltante peana per la  Deledda, ma NULLA sugli altri nostri Grandi. Non mi convince la motivazione (pag 256): “ …ho le mie preferenze anche fra gli italiani ma preferisco non esprimermi  non mentre anch’io scrivo ed espongo le mie opere agli occhi e al giudizio altrui”.Eppure mi sarebbero piaciuti i suoi acuti giudizi (come fatto per gli scrittori stranieri) su Pavese, Moravia, Pirandello, Buzzati, Pasolini, Magris, Morante…

( Daniela C.)

Riportiamo di seguito alcuni passi che hanno maggiormente colpito una nostra lettrice:

Ero arrivata ai 40 anni con la convinzione che per un essere umano leggere sia naturale come respirare, come parlare …

L’atto di leggere … coinvolge tutta la persona: intelligenza e volontà, fantasia e sentimenti, passato e presente.

Alle persone che non leggono e non ne soffrono manca qualcosa. … La bellezza di conoscere e partecipare ad altre vite, la trasmissione nel tempo di storie esemplari, emozionanti, tristi, divertenti, appassionanti. La conoscenza di persone reali o immaginarie che potrebbero insegnarti cose importanti o anche solo esserti amiche. Manca il miglior rimedio alla solitudine, la possibilità di viaggiare e conoscere nel tempo e nello spazio. Io, come tutti gli altri lettori, questo tesoro lo possiedo e ne sono riconoscente alla sorte.

2° cap.: Famiglia di 25 persone: nonni, zii, bisnonni, genitori … tutti lettori, con gusti differenti.

I libri in casa erano un “tesoretto” cui tutti potevano attingere … unica raccomandazione: maneggiarli con attenzione, non spiegazzare o strappare le pagine, né tracciarvi scarabocchi …

3° cap.: Si può ricostruire il carattere di una persona dall’elenco dei libri che ha scelto di leggere e di quelli che gli sono piaciuti maggiormente?

4° cap.: La mamma leggeva solo romanzi … ammirava moltissimo Grazia Deledda perché sarda, perché donna e perché vincitrice del Nobel della Letteratura, e la Saga dei Forsyte.

7° cap.: In casa nostra niente Delly, niente Carolina Invernizio, niente Liala …, solo negli anni Settanta scoprii Carolina Invernizio, lessi molti suoi libri e non capisco l’apprezzamento di Gramsci, che la definì “onesta gallina della Letteratura italiana”.

11° cap.: Nell’immediato dopoguerra non c’erano libri per i bambini ma c’erano i giornalini … Mio fratello ed io ci eravamo dedicati con passione ai fumetti, in particolare al settimanale “Il monello” … Leggevamo album di Tarzan, Mandrake, Uomo mascherato …

12° cap.: Il libro che mi faceva paura alle elementari era “Pinocchio”. Il libro “Cuore” mi piaceva, ma molto di più quello di Mark Twain “Le avventure di Tom Sawyer”.

13° cap.: Nascere in una famiglia di lettori è condizione necessaria e sufficiente per amare i libri, … non posso dirmi d’accordo. Quattro figli, nati e cresciuti nella stessa famiglia, abbiamo seguito strade completamente diverse.

15° cap.: In seconda elementare leggevo di tutto, voracemente e disordinatamente. … Nei primi tre anni di elementari avevo scoperto come l’amore per gli stessi libri, gli stessi scrittori, gli stessi personaggi, creasse un legame di amicizia più forte di ogni altro … Avevo riconosciuto come anima gemella una compagna di classe … ci piacevano gli stessi libri, li leggevamo allo stesso modo, immergendoci totalmente nelle storie, immedesimandoci nei personaggi e nelle vicende, tanto da non fare più differenze tra queste e la vita reale.

18° cap.: Sono stata sempre molto diffidente nei riguardi delle trasposizioni cinematografiche dei libri che ho amato. Anche i film migliori sono in genere troppo diversi da come ho immaginato la storia, i luoghi, l’atmosfera e soprattutto i personaggi. … Alcune volte capita il contrario, ossia che da un romanzo di scarso spessore un bravo regista tragga un bellissimo film.

PARTE SECONDA
2° cap.: Rapporto con la docente di Italiano.

6° cap.: Di “Guerra e pace” mi spaventò la mole, tanto che le prime volte lessi solo le parti relative alla pace.

( Cinzia S.)

Il prossimo libro da leggere per la prossima volta? Eccolo:

 

Al termine dell’incontro abbiamo festeggiato il quarto compleanno del Gruppo di Lettura “Parole in Giardino” con la torta e il brindisi di auguri.

 

Inizia la quinta stagione!!!!!

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